La pinacoteca ospita un’interessante collezione di dipinti su tavola e su tela ed affreschi che datano dal secolo XV al secolo XX, da Matteo Cesa, a Sebastiano Ricci, a Ippolito Caffi. Il nuovo allestimento ne restituisce il senso di una storia importante, secondo criteri scientifici e moderni concetti museografici.
La pinacoteca
Ph. Marco Zanta, Treviso
Ippolito Caffi
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Ippolito Caffi è stato uno dei grandi innovatori della pittura di paesaggio italiana. A Belluno, dove nacque nel 1809, si proseguiva ancora la tradizione, ormai un poco stanca, di Marco Ricci e suoi eredi quali, ad esempio, Paolo de Filippi detto Betto, attivi ancora in pieno Ottocento.
L'Ottocento
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L'Ottocento fu un secolo particolarmente fortunato per le arti a Belluno. Qui ebbe infatti i natali, oltre al già ricordato Ippolito Caffi, anche un maestro come Giovanni Demin, che, insieme a Francesco Hayez, impose una svolta decisiva alla pittura e alla decorazione in senso neoclassico, tanto che Antonio Canova, suo protettore insieme a Leopoldo Cicognara, giunse a considerarlo come il vero genio pittorico del suo tempo, sostenendolo durante il pensionato a Roma nel 1809.
Il Camerino d'Ercole di Sebastiano Ricci
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Il Camerino d'Ercole di palazzo Fulcis, rivestito di preziosi stucchi ad altorilievo ad opera di Bortolo Cabianca, era decorato da alcuni dipinti di Sebastiano Ricci.
Il lapidario
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Il lapidario raccoglie una serie eterogenea di testimonianze provenienti dalla città di Belluno e, in misura minore, dal suo territorio.
Sculture
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Nacque a Belluno uno dei più grandi scultori e intagliatori di ogni tempo: di Andrea Brustolon, oltre all'album completo dei disegni - circa settantacinque fogli, molti dei quali preparatori per le opere note dell'artista - un documento unico sul metodo inventivo e di lavoro dello scultore, il Museo conserva anche tre bozzetti preparatori in terracotta che rivelano una grande sensibilità e naturalismo nella creazione plastica e possiedono ancora il guizzo della prima idea.