L'Ottocento fu un secolo particolarmente fortunato per le arti a Belluno. Qui ebbe infatti i natali, oltre al già ricordato Ippolito Caffi, anche un maestro come Giovanni Demin, che, insieme a Francesco Hayez, impose una svolta decisiva alla pittura e alla decorazione in senso neoclassico, tanto che Antonio Canova, suo protettore insieme a Leopoldo Cicognara, giunse a considerarlo come il vero genio pittorico del suo tempo, sostenendolo durante il pensionato a Roma nel 1809.
L'Ottocento
A Belluno lascia l'importante decorazione della sala consiliare presso il palazzo municipale, di cui la tela con Ezzelino cacciato dalle mura della città, è modello preparatorio. Molti artisti si specializzano con successo nel ritratto: tra di essi, Galeazzo Monti, Pietro Paoletti; Placido Fabris di Pieve d'Alpago, educato all'Accademia veneziana e attivo anche a Trieste e, nella seconda metà del secolo, Francesco Bettio, attivo anche in soggetti di genere, di stampo favrettiano.
Pubblicato il: Martedì, 24 Gennaio 2017 - Ultima modifica: Giovedì, 02 Febbraio 2017